Rifiuti elettrici, Teramo virtuosa "stacca" le altre province

TERAMO – L’Abruzzo nel 2012 ha raccolto 3.775.097 chili di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raae) e, in controtendenza rispetto al trend nazionale, ha fatto registrare un aumento dei quantitativi di raccolta del 28,61% rispetto all’anno precente. Tuttavia, anche se la raccolta pro capite è ancora al di sotto della media nazionale attestandosi a 2,89 chili per abitante, si segnala in aumento anche il numero dei Centri di raccolta che passa da 24 a 31 strutture di cui 23 aperte ai conferimenti della Distribuzione provenienti dal ritiro "uno contro uno". E’ quanto emerge dal dossier sulla gestione di questo tipo di rifiuti presentato, questa mattina, in Regione, dall’assessore all’Ambiente, Mauro Di Dalmazio, da Fabrizio Longoni del Centro di coordinamento RAAE, e dal dirigente del settore Gestione Rifiuti, Franco Gerardini. Tv e monitor costituiscono la maggior parte dei Raee raccolti in regione (44,13% sul totale), seguiti dalle apparecchiature refrigeranti (29,36%) e dai grandi bianchi, cioé lavatrici, piani cottura, forni e lavastoviglie (14,23%). Bene i piccoli elettrodomestici che superano il 12% mentre è bassa la raccolta di lampadine con solo lo 0,19%.. "La strategia adottata – ha esordito Di Dalmazio – evidentemente, sta dando i suoi frutti, in linea con gli obiettivi assegnati dall’Unione europea e con quelli statali e soprattutto con la filosofia della gestione del rifiuto su scala mondiale. Uno degli obiettivi principali – ha rimarcato – è quello di arrivare ad una società del riciclo e del rifiuto attraverso un ciclo virtuoso sia dal punto di vista ambientale che economico. Il che significa trasformare il rifiuto da criticità ad opportunità". In merito alla significativa crescita conseguita nel 2012, pari a circa il 29%, Di Dalmazio ha parlato di "una maggiore attenzione sul territorio regionale alle raccolte differenziate". "Per la verità, – ha aggiunto – siamo ancora un po’ distanti dall’obiettivo fissato dall’Unione europea ma c’è una provincia, quella di Teramo, che è stata capace di raggiungere una media pro capite di 4,62 Kg e quindi si è collocata ben oltre la media nazionale. Per cui, non è affatto utopistico – ha auspicato Di Dalmazio – pensare che le altre province, sulla scia di quella più virtuosa, possano contribuire. In tempi brevi, ad un netto salto di qualità nella capacità di raccolta di questo genere di rifiuto". Per quel che riguarda gli impianti, pur aumentando i Centri di conferimento sul territorio (31), questi ultimi risultano ancora insufficienti, con una distribuzione di 2,52 Centri di conferimento ogni 100 mila abitanti. Anche per quest’anno, comunque, la provincia di Teramo si è confermata al primo posto per quantitativo di RAAE raccolto (1,4 milioni di Kg). A seguire le province di Chieti, L’Aquila e Pescara.

Una nuova legge e un bando per concedere risorse a chi differenzia
Di Dalmazio ha annunciato che è in dirittura d’arrivo la legge che ridisegnerà la Governance dei rifiuti. "Una legge strategica di riorganizzazione del sistema – ha rimarcato l’assessore – che risponderà in maniera adeguata ai nuovi scenario determinati dai prossimi obiettivi fissati su scala europea". Intanto, giovedì 18 verranno pubblicati sul BURAT i criteri per la concessione ai Comuni dei contributi (circa 12 milioni di euro) per incrementare la raccolta differenziata così come verrà pubblicato il bando pubblico da 660 mila euro per la concessione di contributi per la realizzazione di iniziative di prevenzione e riduzione della produzione dei rifiuti. Si tratta di risorse destinate a Comuni, Comuni associati (almeno tre), organizzazioni di volontariato, associazioni ambientaliste, di promozione sociale e di consumatori, cooperative sociali e centri di educazione ambientali riconosciuti dalla Regione: 610 mila euro per il cofinanziamento regionale, pari al 70 per cento, del costo complessivo del progetto, e 50 mila euro per il finanziamento di una campagna regionale di comunicazione e sensibilizzazione degli utenti a supporto delle attività di prevenzione e riduzione della produzione di rifiuti.